Il Veneto ha molto da offrire al settore MICE: città d’arte, Venezia in primis, e centri minori con numerose e diversificate sedi per incontri ed eventi, le coste, il delta del Po e il mare, le terme, i laghi, le montagne, i percorsi fluviali e le riserve naturali ideali per team building e, non ultima, una ricca eno-gastronomia. Per darne una visione d’insieme e farne conoscere tutti gli aspetti anche al mercato estero, la Regione ha dato vita a Venice Region Convention Bureau Network, una rete regionale dei sette convention bureau che, con il supporto finanziario della Regione Veneto, si occupa di centralizzare la promozione, dare continuità alle attività locali e mettere a sistema le offerte e le risorse.
Il progetto, illustrato in anteprima a BTC, si presenta come qualcosa di singolare nel panorama italiano (un cb in ogni provincia) e fornisce un unico referente per gli organizzatori: la rete integrata dei cb provinciali gestisce le richieste e le smista sulla destinazione più adeguata a seconda di vari fattori: necessità dei planner, esigenze logistiche, stagionalità, possibilità per il tempo libero… Venice Region Convention Bureau Network è il risultato della sinergia tra i singoli cb: Verona & Lago di Garda Convention Bureau, Vicenza Convention Bureau, Marca Treviso Consorzio di Promozione Turistica Convention Bureau, Provincia di Rovigo-Assessorato al Turismo e Promozione del Territorio, Padova Convention Bureau, Convention Bureau Belluno Dolomiti e Welcome2Venice Convention Bureau.Qualitytravel ha intervistato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi.
Assessore, il progetto è partito dalla regione o ha ricevuto input dal basso, dai singoli convention bureau?
Il progetto si è sviluppato progressivamente. Due anni fa la Regione ha incaricato le Province di costituire i convention bureau locali. In questa prima fare le Province hanno avuto una buona autonomia nell’organizzazione e nel coinvolgimento degli operatori. Non tutto il territorio, tuttavia, si è mosso alla stessa velocità e ha ottenuto i medesimi risultati: alcune Province, come Belluno, hanno fatto più fatica di altre, per svariati motivi. Proprio per superare queste difficoltà e creare una virtuosa sinergia tra le destinazioni abbiamo pensato a una rete regionale in grado di rappresentare, promuovere e supportare l’intero territorio.
Come è avvenuta la formazione dei singoli cb? Talvolta non è facile convincere gli operatori a fare sistema?
La possibilità di scelta tra 345 sale riunioni di diverse capienza e dimensioni mi fanno pensare che i convention bureau hanno lavorato bene a livello locale. Ognuna delle Province ha operato in maniera autonoma e indipendente, a seconda dei rapporti e degli equilibri territoriali, ma crediamo di aver ottenuto una buona rappresentanza delle numerose particolarità presenti in Veneto.
Come avete identificato le peculiarità delle singole Province?
É stato piuttosto facile: abbiamo privilegiato quelle che sono le eccellenze dei singoli territori. Belluno può fregiarsi di numerose strutture alberghiere e 11 destinazioni di grande attrattiva – basti citare Cortina d’Ampezzo – tra le Dolomiti, dal 2009 patrimonio UNESCO. Padova offre hotel congressuali dotati di centro benessere, centri congressi e interessanti dimore storiche. Ed è un importante polo internazionale medico-scientico, oltre che una città d’arte di richiamo. Rovigo si propone come una destinazione naturalistica, che ha nell’area del Polesine e nelle possibilità di green meeting senza costi aggiuntivi due plus rilevanti. Treviso, a soli 30 km da Venezia, possiede venue alberghiere e congressuali di livello, oltre a interessanti possibilità di post congress come le cantine di produzione del Prosecco o i team building legati alle attività sportive. Verona e il territorio del Lago di Garda mettono a disposizione oltre 300 sale congressi e itinerari artistici, culturali e naturalistici molto apprezzati. Vicenza viene identificata con i capolavori del Palladio, ma anche la sua tradizione orafa e artigianale contribuiscono a farne una metà ideale per il tempo libero. Venezia, infine, rappresenta un brand che non ha bisogno di essere raccontato. Proprio per questo abbiamo lasciato la parola Venice nel nome del network regionale: perché immediatamente identificabile.
Il turismo riveste una parte importanza dell’economia regionale, vero?
Sì, è la principale industria regionale. Per questo consideriamo importante far conoscere tutte le potenzialità dell’intero territorio anche all’estero, con una promozione del settore congressuale, che aiuta a livellare i picchi della stagionalità, presso fiere ed eventi.
Fonte Qualitytravel.it